Basilicata: un viaggio tra ottimi vini, semplici ma prelibati piatti e perle nascoste d’Europa

Tra un buon bicchiere di Aglianico, un assaggio di Pane di Matera Igp, un trekking nel Parco Nazionale del Pollino e una visita ai Sassi di Matera, la piccola terra della Basilicata vi rimarrĂ  per sempre nel cuore

Una regione piccola, quella della Basilicata, con una conseguente limitata produzione vinicola in termini quantitativi, che perĂ² non manca certo di ottimi vitigni locali e di qualitĂ  di vini prodotti. Due sbocchi sul mare, sul Tirreno e sullo Ionio, e l’Appennino Lucano che ricopre la maggior parte del territorio e che degrada in dolci colline, particolarmente vocate alla produzione vinicola: la Basilicata ha un territorio eterogeneo e le sue particolari condizioni pedoclimatiche e l’altitudine particolarmente elevata di coltivazione, creano delle condizioni di escursione termica tra il giorno e la notte e tra l’estate e l’inverno che permettono la produzione di ottimi e famosi vini.

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Il vitigno per eccellenza della regione è l’Aglianico, che caratterizza l’unica Docg della regione, l’Aglianico del Vulture Superiore Docg; mentre gli altri vitigni a bacca rossa sono l’Aleatico, il Bombino Nero e i piĂ¹ internazionali come il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon e il Merlot. Tra i bianchi, invece, la Basilicata conta la Malvasia Bianca, la Verdeca, il Bombino Bianco e lo Chardonnay.

Una regione piccola, insomma, quella della Basilicata, ma che nel suo piccolo, in fatto di vitigni e vino, non ha niente da invidiare a nessuno.

L’Igp che vanta la regione è il Pane di Matera: un pane ottenuto attraverso un antico sistema di lavorazione che prevede l’utilizzo esclusivo della semola di grano duro.

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Tra i piatti tipici della cucina lucana, una cucina dove la parola d’ordine è semplicità, perfetti se combinati con gli eccellenti vini prodotti nella regione, sono il caciocavallo podolico e i formaggi freschi, come ricotte e scamorze; tra i primi piatti, spicca l’Acquasale, una miscela di uova, olio e cipolla con pane raffermo e la pasta fatta in casa: ingrediente irrinunciabile di numerose ricettae come le orecchiette alla materna, gli strangolapreti alla potentina e i cavatelli con le cime di rapa.

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Tra i secondi piatti, invece, domina il pesce: baccalà con peperoni e il baccalà a ciaruedda con cipolline fresche e peperoncino. Nell’entroterra hanno la meglio agnello e maiale: ingredienti incontrastati di numerose antiche ricette.

Dopo questo viaggio enogastronomico, e dopo, quindi, aver ben mangiato e ben bevuto, le tre tappe fondamentali da non perdere per nessuno motivo in Basilicata sono: i Sassi di Matera, Maratea e il Parco Nazionale del Pollino.

Il Parco Nazionale del Pollino, con i suoi 192 ettari, dislocati tra le province di Matera, Potenza e Cosenza, è il parco naturale piĂ¹ grande d’Italia: perfetto per gite in mountain bike, rafting, torrentismo e alpinismo. Una grande varietĂ  di flora e fauna caratterizza il parco, abitato, fra gli animali, dall’aquila reale, il picchio nero, il falco pellegrino, lupo appenninico e il capriolo autoctono.piano_gaudolino

La cittĂ  di Maratea, indicata nel 2003 dal Sunday Times una delle dieci perle nascoste d’Europa, si affaccia sul Tirreno: è un mix di vicoli, piazzette, balconi fioriti affacciati su di un mare cristallino, dove non si puĂ² rinunciare a un tuffo.

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Ed ecco che arrivano loro, classificati tra i patrimoni dell’umanità Unesco dal 1993, tra l’altro, primo sito dell’Italia meridionale a guadagnarsi questo riconoscimento: i Sassi di Matera.

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Antichissime abitazioni scavate nel tufo, tetti che diventano pavimenti per le abitazioni dei livelli superiori, i Sassi di Matera sono un fitto reticolo di vicoli che ti regala l’impressione di passeggiare in un presepe di cartapesta.

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