L’idea è di replicare il successo del riso Yume, usato per il sushi.
Questa volta è l’Italia che si ispira al food estero e lo marchia Made in Italy. Dopo 10 anni di lavoro arriva un riso che concorre con il famoso basmati. Si chiama Aroma, varietà Giglio e pur avvicinandosi alle peculiarità del ‘cugino’ orientale, grazie all’aroma floreale e al profilo lungo, garantisce una qualità marchiata Italia in termini di filiera e sicurezza. Una risposta commerciale che la SIS (Società Italiana Sementi) ha messo in campo per arginare la massiccia importazione di prodotto estero: il più famoso basmati arriva nel nostro paese già confezionato e pronto al consumo.
Nella penisola italiana 227.329 ettari sono già dedicati alla coltivazione del riso e tra i maggiori produttori rientrano Piemonte, Sardegna, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, per un totale di 4.100 aziende e un valore al consumo che si aggira intorno a 1 miliardo di euro. Il nuovo riso Giglio auspica di replicare il successo del riso Yume (quello per preparare il sushi) che il colosso giapponese Kikkoman già compra in Italia.