Alla scoperta della magica Sicilia

Una terra piena di malìa, che ha saputo affascinare alcuni dei più grandi artisti di tutti i tempi e dove oggi si sta assistendo ad un’importante rinascita enoica. Terra di forti contrasti, cromatici e sociali, la Sicilia merita una visita, soprattutto se il viaggio prende il sapore d’altri tempi. Come?

Villa Valguarnera: se una sera d’estate a Baarìa

Una residenza storica, tra le poche ad essersi preservate così bene in questo borgo reso celebre dall’omonimo film di Tornatore. Dimora dei Principi Alliata sin dal Settecento, oggi la villa apre le sue porte al visitatore che cerchi un ritiro ameno, lontano dalla folla, fra viali di buganvillea immersi nell’abbagliante luce estiva, affreschi, statue e zampilli d’acqua. E se vi pare quasi di vederla quella biglia del film, basta uscire dal cancello per trovarvi di fronte la Villa dei Mostri, mentre accanto vi passa un falconiere col suo falcone. A dieci minuti di treno da Palermo, Villa Valguarnera possiede il fascino del grande passato siciliano che non si adagia sul ricordo ma torna a scommettere sul presente, anche grazie alle nuove generazioni.

(PS: tenete d’occhio il prossimo spot di Dolce&Gabbana con Sofia Loren, la prossima estate potreste esserci voi lì).

A pranzo dal Gattopardo

Tra i maggiori ritrattisti dell’aristocrazia siciliana in decadenza, Giuseppe Tomasi di Lampedusa abitò proprio in questo palazzo nel centro storico di Palermo. E voi siete pronti a tener testa al Gattopardo in quanto a magnificenza gastronomica? La cooking class in Via Butera 28 inizia di primo mattino con l’acquisto degli ingredienti freschi in uno dei mercati storici palermitani, quello del Capo, appena dietro l’angolo: pesce e carne, agrumi, frutta e verdura, proprio come nella Vucciria di Guttuso. Mani in pasta nella moderna e spaziosa cucina e poi tutti a tavola nella sala da pranzo, con argenteria e piatti delle maestranze siciliane, camerieri in giacca e guanti bianchi e vista sul panorama. Congedo pomeridiano – che il food in Sicilia non sia proprio fast è cosa risaputa – non senza una visita ai ricchi appartamenti.

Donnafugata: un sorso di Sicilia

Nome storico dell’enologia isolana, Donnafugata mescola uve e storie. La famiglia Rallo radica la sua esperienza a Marsala con il celeberrimo vino che conquistò le più pregiate tavole inglesi, da quelle londinesi della Regina al desco marittimo di Nelson. Poi venne Pantelleria e il passito e infine i vigneti attuali dove, si racconta, trovò rifugio la regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone fuggita da Napoli per l’arrivo delle truppe napoleoniche. Erano i primi dell’800 e di qui prendeva avvio il nome Donnafugata. Oggi la cantina, impegnata anche sul fronte della sostenibilità, rimane un must per gli appassionati di vino anche grazie alle sue riconoscibilissime etichette d’autore.

 

Ringrazio per alcuni suggerimenti la giovane guida certificata che quest’estate mi ha accompagnato alla scoperta della Sicilia enoica e non solo, Azzurra Cusenza.

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